Era il 28 marzo del 1966, quando, con il Decreto del Presidente della Repubblica, al Brunello veniva riconosciuta la Doc, tra le prime d’Italia; un anno dopo, il 28 aprile del 1967 alcuni lungimiranti produttori riconobbero le grandi potenzialità che il Brunello aveva e vollero creare un ente che tutelasse la produzione enoica del territorio, fondando il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino
In questi 50 anni, forte di un successo straordinario, i numeri attorno al Brunello di Montalcino sono cresciuti in modo esponenziale. Per celebrare questo importante traguardo il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino ha organizzato due giornate che vedranno alternarsi a Montalcino i protagonisti della grande sfida iniziata nel 1967 e gli esperti, chiamati nella capitale del Brunello a tracciare gli scenari in cui i produttori dovranno cimentarsi per mantenere la leadership internazionale. S’inizia domani, venerdì 28 aprile alle ore 10 al Teatro degli Astrusi, con il convegno dal titolo “Il coraggio e l’orgoglio: i protagonisti del Brunello 50 anni dopo”. Protagonisti i soci fondatori insieme ad alcuni protagonisti di questa incredibile storia che partendo da una fase pioneristica hanno portato il grande rosso toscano ai vertici dell’enologia mondiale. Tra questi, presente Francesca Colombini Cinelli intervistata sul palco, a fine mattinata, insieme ad Ezio Rivella.
[per leggere l’intervista cliccare sulle immagini]
Sarà Luciano Ferraro del Corriere della Sera a dialogare con la ’Signora del Brunello’ intorno ai suoi ricordi, alla descrizione del territorio com’era e come è diventato, alla sua esperienza come produttrice e alla sua storia con la Fattoria Dei Barbi, pionera sia nell’enologia che nel commercio del vino con alcuni interessanti primati:
• ai Barbi si conservano le più antiche bottiglie di vino di Montalcino (1870) e la più completa collezione di vini esistente, a testimonianza di una continuità unica in Italia
• prima medaglia nazionale per un vino di Montalcino (1892)
• prima vendita per corrispondenza del vino (1931)
• prima cantina aperta d’Italia ai turisti (1949)
• prime esportazioni di Brunello in America (1969), in tutta Europa e in Giappone
• primo super Tuscan (Brusco dei Barbi, 1969)
• prima grappa monovitigno (Grappa di Brunello, 1972)
• pionieri della concimazione solo organica (anni ‘60)
• primo naso artificiale per l’analisi del vino (anni ‘90)
• primi a usare la CO2 per fermentare a freddo i vini rossi (2000)
Innovatrice però anche nel puntare sull’enoturismo e sulla cultura, con l’invenzione negli anni Ottanta di un importante riconoscimento internazionale che ha premiato i più grandi personaggi della cultura, della letteratura e del giornalismo italiano e internazionale.
Francesca Colombini Cinelli passato il timone della Fattoria Dei Barbi al figlio Stefano si dedica ora alla scrittura pubblicando gli interessanti e curiosi libri della collana editoriale della Fattoria dei Barbi tra i quali quelli sulla Cucina di Nonna Elina, le cui ricette tramandate in famiglia da generazioni vengono riproposte in Taverna dei Barbi, e sulle cronache di storia famigliare e sociale del territorio di Montalcino e della Fattoria. Chi fosse interessato alle pubblicazioni può scrivere a info@fattoriadeibarbi.it