Richard Baudains è uno dei maggiori esperti di vini italiani. Sul numero di questo mese di Decanter parla della Fattoria dei Barbi, nella sua “top 10” dei produttori di Montalcino.
Ci sono tre eccellenti motivi per visitare la Fattoria dei Barbi. Primo: assaggiare i vini, soprattutto le vecchie annate, difficili da reperire sul mercato; secondo: gustare un ottimo piatto toscano nel ristorante della Fattoria (Taverna dei Barbi, ndr); e terzo: ascoltare Stefano Cinelli Colombini che racconta gli aneddoti della sua famiglia che ha una storia che risale al Medioevo.
I Colombini sono proprietari di terre a Montalcino fin dal 1352. Hanno acquistato la Fattoria dei Barbi verso la fine del 18° secolo e iniziato a produrre Brunello nel 1892, solo quattro anni dopo Biondi Santi.
La Fattoria dei Barbi è una vera e propria istituzione a Montalcino, ma in passato i suoi vini mancavano di prestigio. Stefano Cinelli Colombini ha riportato la produzione in alto.
Il Brunello etichetta blu è un punto di riferimento per la denominazione: molto consistente, accessibile fin da giovane, ma in grado di invecchiare, classico per gli aromi e la padronanza del sangiovese. La selezione Vigna del Fiore possiede un’eleganza soave, che, di nuovo, nasconde il suo potenziale d’invecchiamento. Il Brunello Riserva etichetta rossa, prodotto solo in annate eccezionali, mi ha regalato alcune delle esperienze più memorabili di degustazione di Brunello di Montalcino.
Richard Baudains
Vino in degustazione per questo articolo:
Fattoria dei Barbi Brunello di Montalcino Riserva 2010
96 punti
L’articolo di Richard Baudains non è ancora disponibile online. Appena pubblicato sul sito di Decanter, aggiorneremo il post col link diretto.